Assicurazione sulla cessione del quinto: la guida completa

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Quando si parla di cessione del quinto, uno degli aspetti più importanti e spesso meno compresi è quello legato alla polizza assicurativa. Essendo un elemento obbligatorio, capire come funziona, cosa copre e quali sono i costi è fondamentale per avere un quadro completo di questa tipologia di finanziamento rateale. In questa guida approfondiamo in dettaglio un aspetto fondamentale della nostra guida sulla cessione del quinto: la polizza assicurativa.

L'assicurazione sulla cessione del quinto è obbligatoria per legge?

La risposta breve è sì. L'assicurazione sulla cessione del quinto non è una scelta facoltativa, ma un requisito obbligatorio stabilito dalla legge italiana. La normativa di riferimento è il D.P.R. 180/1950, che impone la presenza di una copertura assicurativa per poter erogare questo tipo di finanziamento.

Lo scopo di questa polizza è duplice: da un lato, tutela l'istituto finanziario che eroga il prestito dal rischio di mancato rimborso a causa di eventi imprevisti; dall'altro, protegge anche il debitore e i suoi familiari, garantendo che il debito non ricada su di loro in caso di difficoltà.

Quali rischi coprono le polizze vita e impiego?

L'assicurazione obbligatoria si compone di due diverse coperture, a seconda che il richiedente sia un lavoratore dipendente o un pensionato.

  • Polizza rischio vita (per tutti): questa copertura è sempre obbligatoria, sia per i dipendenti che per i pensionati. La sua funzione è quella di proteggere dal rischio di decesso del titolare del prestito prima che il finanziamento sia stato completamente rimborsato. In questo caso, la compagnia assicurativa interviene per saldare il debito residuo direttamente con l'istituto finanziatore. Un aspetto fondamentale è che la polizza estingue il debito senza rivalersi sugli eredi, che vengono così sollevati da ogni obbligo.
  • Polizza rischio impiego (solo per dipendenti): questa polizza è richiesta esclusivamente ai lavoratori dipendenti e li tutela in caso di perdita involontaria del posto di lavoro. È importante notare che la copertura non è valida in caso di dimissioni volontarie o di licenziamento per giusta causa. Se il dipendente perde il lavoro per motivi coperti dalla polizza (come un licenziamento per riduzione del personale), l'assicurazione interviene. Tuttavia, a differenza della polizza vita, in questo caso la compagnia assicurativa ha il diritto di rivalsa: dopo aver pagato la banca, può cioè chiedere al cliente la restituzione delle somme versate, spesso rivalendosi sul TFR (Trattamento di Fine Rapporto) accantonato dal lavoratore.

Quanto costa l'assicurazione e come incide sul prestito?

Affrontiamo una delle domande più comuni: non esiste un costo fisso per l'assicurazione sulla cessione del quinto. Il prezzo della polizza, chiamato "premio assicurativo", varia in base a diversi fattori di rischio.

I principali elementi che determinano il costo sono:

  • L'età e lo stato di salute del richiedente (per la polizza vita).
  • La durata e l'importo del finanziamento.
  • Il tipo di lavoro e la solidità dell'azienda (per la polizza impiego, il rischio è minore per un dipendente pubblico rispetto a uno di una piccola azienda privata).

È fondamentale essere trasparenti su un punto: sebbene sia l'istituto finanziario a stipulare la polizza, il suo costo è sempre incluso nel TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale). Il TAEG è l'indicatore che esprime il costo totale del finanziamento, includendo sia il tasso d'interesse, rappresentato dal TAN, sia tutte le spese accessorie, tra cui, appunto, l'assicurazione. Di fatto, quindi, il costo della polizza è a carico del cliente, spalmato sulle rate mensili.

Come funziona la polizza e chi è il beneficiario?

Il processo di stipula dell'assicurazione è gestito interamente dall'istituto di credito che eroga la cessione del quinto. Il cliente non deve quindi cercare autonomamente una compagnia assicurativa, in quanto la banca o la finanziaria si appoggia a partner convenzionati.

Spesso ci si chiede chi sia l'effettivo destinatario della prestazione in caso di sinistro. La risposta è diretta: il beneficiario della polizza è l'istituto di credito. Questo meccanismo è pensato per garantire che, anche in caso di eventi gravi come il decesso o la perdita del lavoro del debitore, l'istituto che ha prestato il denaro venga comunque rimborsato. Questa garanzia è il motivo principale per cui la cessione del quinto è spesso accessibile anche a chi ha avuto difficoltà finanziarie in passato.

L'assicurazione può rifiutare la cessione del quinto?

La risposta a questa domanda è complessa. In teoria, essendo la polizza obbligatoria per legge, le compagnie assicurative convenzionate con gli istituti di credito dovrebbero fornire la copertura per permettere l'erogazione del prestito.

Tuttavia, esistono dei casi particolari in cui il rischio associato alla richiesta è considerato troppo elevato, portando a un blocco della pratica. I principali motivi per cui un'assicurazione potrebbe non dare il suo benestare, di fatto impedendo il finanziamento, sono:

  • Un'età del richiedente troppo avanzata, che non permette di rientrare nei limiti massimi previsti alla scadenza del prestito.
  • Condizioni di salute precarie o patologie gravi preesistenti.
  • Un tipo di pensione non considerata idonea (ad esempio, alcune pensioni di invalidità).
  • Per i dipendenti, la presenza di provvedimenti disciplinari recenti o un'azienda considerata poco solida.

Cosa succede in caso di estinzione anticipata del prestito?

Un aspetto poco conosciuto ma molto importante riguarda i diritti del consumatore nel momento in cui decide di chiudere il finanziamento prima della scadenza. In caso di estinzione anticipata del prestito, si ha diritto al rimborso della parte di premio assicurativo pagato ma non goduto.

In parole semplici, poiché il costo dell'assicurazione copre l'intera durata del finanziamento, se si estingue il debito in anticipo, la copertura assicurativa per il periodo residuo non è più necessaria. La legge prevede quindi che il cliente abbia diritto a ricevere indietro la quota di premio relativa a quel periodo. Questo è un dettaglio importante da tenere a mente, che garantisce maggiore equità al consumatore.

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